Macchine del Vento

La collezione

La collezione di ventilatori da tavolo Vortice

“Il collezionista raccoglie l’oggetto che è bello e, conservandolo, non solo conserva i segni del tempo in cui è nato, ma conferisce durata, quindi storia, all’oggetto stesso: questo diventa storico in quanto è bello e in pari tempo diventa apprezzabile in quanto storico.”
Renato De Fusco

Macchine del vento

La collezione di ventilatori da tavolo della Vortice rappresenta una testimonianza importante della cultura materiale di un’epoca. Essa copre oltre cento anni di storia industriale: una storia nata in America alla fine dell’800 e perseguita con successo in Europa, e in Italia, una storia che arriva al presente con la nuova produzione Vortice.

Francesco Trabucco
Dalla prefazione del libro “Macchine del Vento"
 

La collezione raccoglie i primi ventilatori meccanici ed i primi modelli che hanno fatto uso della corrente elettrica: può, quindi, considerarsi esemplare della nascita e dell’evoluzione dei prodotti elettrodomestici.
 

Nota tecnica: per ogni ventilatore, ove possibile, la didascalia riporta: Anno Nazione, Produttore Modello, Materiali (il primo è quello della ventola), Diametro totale della ventola in mm, Altre note

+La collezione
1896 USA, Edison Orange, ottone, ghisa, 230mm, funzionante a pila

Agli albori dell’era moderna

I primi ventilatori della storia

Gli antenati del ventilatore moderno comparvero negli Stati Uniti intorno alla metà dell’Ottocento, quando ancora l’elettricità non era entrata nelle case degli americani. Nacquero così meccanismi che funzionavano a petrolio, ad alcol, a pedale, a molla, ad acqua. Nel 1882 Thomas Alva Edison realizzò la prima rete di distribuzione dell’energia elettrica, aprendo così la strada alla nascita del ventilatore elettrico, e di tutti gli altri elettrodomestici.

Tuttavia, la relativa lentezza con cui avvenne la diffusione dell’energia elettrica, fece si che ancora per alcuni anni continuarono ad essere presenti sul mercato ventilatori funzionanti ad alcol e a petrolio. I primi ventilatori della storia erano oggetti tecnici che, pur vantando continui miglioramenti dal punto di vista funzionale, erano privi di una qualunque cura estetica e formale: si trattava di macchine da inventori piuttosto che da designer.

+Agli albori dell’era moderna
Fine '800, alluminio, legno, 170mm, funzionante con carica a molla
+Agli albori dell’era moderna
Fine '800, acciaio, fusione in acciaio, ottone, 530mm
+Agli albori dell’era moderna
Fine '800 USA, Junior, ferro, ghisa, 325mm, funzionante ad acqua
+Agli albori dell’era moderna
Fine '800 USA, Kyko, ottone, acciaio, 460mm, funzionante a petrolio
+Agli albori dell’era moderna
Fine '800 USA, Western Electric, ottone, legno e ferro, 305mm
+Agli albori dell’era moderna
Fine '800 Francia, Zephyr, ottone, 165mm, funzionante con carica a molla

La prima produzione industriale

Gli inizi del Novecento

Agli inizi del secolo scorso il ventilatore è un prodotto costoso e poco pratico, che pochi possono permettersi; tuttavia esso conquista subito un proprio mercato e diviene uno dei simboli del progresso tecnologico.

E’ sempre all’inizio del Novecento che l’aspetto formale del ventilatore assume una rilevanza propria. In particolare, la gabbia protettiva, con le sue volute in tondino d’ottone,, diviene fin da subito uno degli elementi estetici primari del prodotto. La tipologia di ventilatore da tavolo definita in questi anni è costituita da un pesante basamento, generalmente in ghisa di ferro, da pale metalliche e da una griglia protettiva. Questa tipologia diverrà ben presto l’archetipo con cui tutte le generazioni successive di ventilatori da tavolo dovranno confrontarsi.

Agli inizi del Novecento il ventilatore è considerato uno dei simboli del progresso tecnologico, un lusso che pochi possono permettersi. E’ un prodotto non solo costoso, ma anche pesante, rumoroso e poco pratico; tuttavia, trova subito un ampio mercato in uffici, locali pubblici, fattorie e abitazioni di gente agiata.

+La prima produzione industriale
1905 Italia, Marelli, ottone, ghisa, 205mm, funzionante a molla
+La prima produzione industriale
Primo decennio '900 USA, Victor, ottone, acciaio, ghisa, 310mm
+La prima produzione industriale
Primo decennio '900 USA, General Electric, ferro ottonato, ghisa, 310mm
+La prima produzione industriale
Primo decennio '900 USA, Diehl, ottone, ghisa, 305mm
+La prima produzione industriale
1908 USA, Robbind & Myers, ottone, ghisa, 310mm
+La prima produzione industriale
Anni '10 USA, The Fitzgerald Manufacturing Co. Star Rite, ottone, ghisa, 260mm
+La prima produzione industriale
Anni '10 USA, The Lake Breeze Motor, ottone, ferro e ferro battuto, 410mm, funzionante ad alcool
+La prima produzione industriale
1910 USA, Emerson, ottone, ferro, ghisa, 320mm
+La prima produzione industriale
1910 USA, Emerson, ottone, ghisa, 320mm
+La prima produzione industriale
1910 USA, General Electric, ottone, ghisa, 155mm
+La prima produzione industriale
Anni '10 USA, Jandus, ottone, 205mm
+La prima produzione industriale
1915 USA, Robbins & Myers, ottone, ferro e legno, ghisa, 230mm
+La prima produzione industriale
1918 USA, Menominee, ferro, ghisa, 210mm
+La prima produzione industriale
Anni '20 Italia, G.Elettrica Nulvol 1767, ottone, ferro, ghisa, 190mm, brevettato come scaccia insetti
+La prima produzione industriale
Anni '20 Italia, Marelli, acciaio, ghisa, 400mm
+La prima produzione industriale
Anni '20 Italia, Marelli, acciaio, ghisa, 400mm
+La prima produzione industriale
1920 USA, Dayton, ottone, ghisa, 400mm
+La prima produzione industriale
Anni '20 USA, Redmond, alluminio, acciaio, ghisa, 310mm
+La prima produzione industriale
1927 USA, Savory Airator, acciaio, ghisa, 205mm
+La prima produzione industriale
Anni '30 U.K., Veritys, alluminio, acciaio, ghisa, 400mm

La Grande Depressione

La differenziazione tipologica tra Art Déco e Streamline

Alla fine degli anni ’20 la prima generazione di ventilatori inizia un lento declino: il mercato è oramai affollato da numerosi concorrenti (solo negli Stati Uniti si contano più di ottocento produttori).La crisi economica conseguente al crollo di Wall Street nel 1929 porta le aziende a competere sul prezzo e sull’estetica del prodotto.

Gli anni ’30 vedono dunque i designer di ventilatori impegnarsi in tutte le elaborazioni tecnico-formali possibili. Ne consegue un panorama produttivo che, dal punto di vista tipologico, si fa assai variegato. Per quanto riguarda il design, i due fenomeni più rilevanti che si succedono durante gli anni ’30 e ’40, sono lo stile Art Déco e lo stile Streamline.

+La Grande Depressione
Anni '30, acciaio, rame, ghisa, 205mm, ventilatore/lampada
+La Grande Depressione
Anni '30 U.K., Bandolero, gros-grain, bachelite, 220mm
+La Grande Depressione
Anni '30 Italia, C.G.E., ottone, acciaio, 300mm
+La Grande Depressione
Anni '30, Alliance Chrom Ever, alluminio, acciaio, 205mm
+La Grande Depressione
1930 USA, Kisco Circulair, acciaio, acciaio inox, 180mm, ventilatore/posacenere
+La Grande Depressione
Anni '30, Emerson, gomma, acciaio, 150mm
+La Grande Depressione
Anni '30 Italia, Marelli, acciaio, ghisa, 250mm
+La Grande Depressione
Anni '30 Italia, Marelli, acciaio, ghisa, 205mm, termoventilatore
+La Grande Depressione
Anni '30 USA, Robbins & Myers Modernistic, acciaio, ghisa, 200mm
+La Grande Depressione
Anni '30 USA, Robbins & Myers, alluminio, acciaio, ghisa, 310mm
+La Grande Depressione
Anni '30 Italia, S.C.A.E.M., acciaio, corda, bachelite, 200mm, umidificatore
+La Grande Depressione
Anni '30 USA, Victor Electric Airplane Table Model, inox, acciaio, ghisa, 410mm
+La Grande Depressione
1934 USA, Emerson Sea Gull, acciaio, ghisa, 205mm
+La Grande Depressione
1934 USA, Emerson Silver Swan, alluminio, acciaio, ghisa, 260mm
+La Grande Depressione
1938 USA, Samson Safe Flex, gomma, ghisa, 250mm

Il secondo dopoguerra

Il boom economico del “made in Italy”

Dopo la seconda guerra mondiale, la riconversione industriale determinò una violenta accelerazione della capacità produttiva e diede un nuovo impulso alla ricerca nel campo dei materiali e delle tecnologie di produzione. Gli anni ’50, grazie alle necessità della ricostruzione post-bellica, furono gli anni del boom economico e dell’espansione dei consumi.

Furono anche gli anni in cui si affermò, in tutti i settori dell’elettrodomestico, la produzione made in Italy.Il successo dei nostri elettrodomestici fu dovuto principalmente all’inventiva di mercato dei nostri imprenditori e alla buona qualità dei prodotti, ma anche al contributo proprio del disegno industriale. Nacque infatti in quegli anni il Bel Design italiano.

+Il secondo dopoguerra
Anni 40 USA, Sutton Corporation Vornado 12D1, bachelite, acciaio, lamiera di alluminio, 300mm
+Il secondo dopoguerra
Anni 40, avorio, 130mm, funzionamento a leva
+Il secondo dopoguerra
Anni 40 Germania, Aeros, acciaio, acciaio cromato, alluminio, 300mm
+Il secondo dopoguerra
1940 USA, Alliance model, acciaio, 210mm
+Il secondo dopoguerra
Anni 40, Arvin, alluminio, acciaio, 210mm, termoventilatore
+Il secondo dopoguerra
Anni 40 USA, Dayto Electric, lamiera di alluminio, acciaio cromato, lamiera di acciaio, 510mm
+Il secondo dopoguerra
Anni 40 Austria, De Pe, plastica, acciaio, 135mm, funzionamento a leva con specchio
+Il secondo dopoguerra
Anni 40 USA, Eskimo, alluminio, acciaio, ghisa, 450mm
+Il secondo dopoguerra
Anni 40 Francia, Junior, acciaio, bachelite 100mm
+Il secondo dopoguerra
Anni 40 Italia, Marelli, gomma, ghisa, 300mm
+Il secondo dopoguerra
Anni 40 USA, Roto Beam, bachelite, acciaio, 260mm
+Il secondo dopoguerra
Anni 40 USA, Sutton Corporation, Vornado, acciaio, 250mm, modello orientabile
+Il secondo dopoguerra
1945 USA, Sutton Corporation Vornado 20C3, alluminio, acciaio, 200mm
+Il secondo dopoguerra
1945 Germania, Aeros, acciaio, ghisa, 250mm
+Il secondo dopoguerra
1948 Italia, Marelli, bachelite, acciaio, ghisa, 200mm
+Il secondo dopoguerra
Anni 50 Italia, Montenz, plastica, ottone, 200mm
+Il secondo dopoguerra
Anni 50 Universal, plastica, ceramica, acciaio, 60mm
+Il secondo dopoguerra
Anni 50 USA, W.W.Welch Co. Air flight, alluminio, polistirene, bachelite, 300mm
+Il secondo dopoguerra
Anni 50 Italia, C.G.E, alluminio, plastica, 400mm
+Il secondo dopoguerra
Anni 50 Italia, Magneti Marelli Cricket, plastica, acciaio, 150mm
+Il secondo dopoguerra
Anni 50 Italia, Magneti Marelli Cricket, plastica, acciaio, 150mm
+Il secondo dopoguerra
Anni 50 USA, Fresh'nd- Aire, plastica, acciaio cromato, 430mm
+Il secondo dopoguerra
Anni 50 USA, Kisco, alluminio, acciaio, 300mm
+Il secondo dopoguerra
Anni 50 Italia, Lesa, bachelite, acciaio, alluminio, 300mm
+Il secondo dopoguerra
1953 Italia, Fabbriche Elettrotecniche Riunite, Zerowatt VE 505, caucciù, acciaio cromato, alluminio, 200mm
+Il secondo dopoguerra
1955 Italia, S.Giorgio Zodiaco, bachelite, acciaio, alluminio, 400mm

Il design delle plastiche

Tra forma e funzione

Tra la fine degli anni ’50 e gli anni ’60 fu messo a punto un vastissimo repertorio di nuovi materiali plastici le cui qualità più rilevanti sono la plasticità morfologica, la disponibilità di numerosi sistemi di produzione – estrusione, termoformatura, stampaggio a compressione, a iniezione, a soffiaggio ecc. – l’indeperibilità, la resistenza e la disponibilità ad assumere le cromie più svariate. Le plastiche, in tutte le loro varianti, divennero dunque il materiale di riferimento di gran parte del design europeo, per i vantaggi che esse offrivano dal punto di vista tecnico, ma anche per il messaggio innovativo che erano in grado di trasmettere.
+Il design delle plastiche
1950 USA, Fanette Modello 80, plastica, acciaio, 190mm
+Il design delle plastiche
Anni 50 USA, Fresh'nd-Aire, acciaio, plastica, 310mm
+Il design delle plastiche
Anni 50 Italia, Marelli, acciaio, ghisa, 250mm
+Il design delle plastiche
Anni 1950 Italia, Officine Elettriche Signorini, celluloide, plastica, 145mm
+Il design delle plastiche
Anni 50 USA, Westinghouse, alluminio, acciaio, 250mm
+Il design delle plastiche
1955 Italia, Vortice Atomium, polipropilene, acciaio ottonato, resina termoindurente, 200mm
+Il design delle plastiche
1955 Italia, Hurricane Aghetto, vinile, lamiera di alluminio, melammina, 200mm
+Il design delle plastiche
Anni 1960 Francia, Calor, plastica, 135mm
+Il design delle plastiche
Anni 60 Italia, Ferrari, plastica, acciaio, 170mm
+Il design delle plastiche
Anni 60 Italia, plastica, 105mm, funzionante a pila
+Il design delle plastiche
1961 Germania, Braun HL 1, plastica trasparente, plastica, acciaio, 60mm
+Il design delle plastiche
1964 Italia, Vortice VQ 3, plastica, acciaio cromato, 200mm
+Il design delle plastiche
Anni 70 Hong Kong, West Bend, plastica, 120mm
+Il design delle plastiche
1971 Germania, Braun HL 70, plastica, plastica trasparente, 60mm
+Il design delle plastiche
1975 Italia, Vortice Ariante, ABS, 150mm

La produzione contemporanea

Forme anonime e dintorni

In anni recenti, la tendenza dell’industria europea di piccoli elettrodomestici è quella di delocalizzare la produzione in aree dove il costo della manodopera è molto inferiore rispetto all’Europa, quali l’est europeo o l’estremo oriente. Il risultato è che oggi molte aziende europee hanno cessato di produrre piccoli elettrodomestici, tra cui anche i ventilatori, e si limitano ad acquistarli altrove per poi marchiarli e rivenderli nel proprio mercato.

La produzione contemporanea di ventilatori da tavolo è perciò costituita in gran parte da prodotti anonimi dal punto di vista formale. In questo panorama, la produzione Vortice rappresenta una delle eccezioni.

+La produzione contemporanea
Anni 80 Taiwan, Frigid, plastica, Ø 150mm
+La produzione contemporanea
Anni 80 Francia, plastica, ceramica, 200mm
+La produzione contemporanea
1980 Italia, Vortice Nordik, ABS, policarbonato, 300mm
+La produzione contemporanea
1990 Italia, Vortice Ariante Arlecchino, ABS, 350mm
+La produzione contemporanea
Anni 90 Hong Kong, Remington, plastica, 110mm
+La produzione contemporanea
2002 Italia, Vortice Gordon, ABS, 364mm
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